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Enciclopedia Stronza XXXVI: Fonte Nugata, Il Melomaniaco, Palla Dimetrodonte

Fonte Nugata: fonte di acqua sorgiva sita in Val Nugata, in Piemonte. Attorno ai primi anni ’90 salì agli onori delle cronache perché tre anziani contadini affermarono che le sue acque avevano il sapore di gelato alla nocciola. In breve, si diffuse la notizia e la fonte divenne meta di pellegrinaggi e fu trasformata in una rinomata località turistica: da tutta Italia la gente accorreva per assaggiarne le prelibate acque nocciolate. Le sorti di Fonte Nugata si capovolsero quando i tre contadini morirono nel giro di pochi mesi di atroci sofferenze. Furono compiute delle indagini e si scoprì che, nei terreni circostanti la fonte, una piccola associazione criminale era solita smaltire abusivamente rifiuti tossici. In breve tempo, la Val Nugata si spopolò e la fonte alla nocciola fu abbandonata al suo destino. Voci non ufficiali affermano che il sapore unico della Nutella derivi dalla sua vicinanza alla Val Nugata.

Il Melomaniaco: celebre discoteca di Riccione in cui si ascolta solamente musica classica. Gli avventori sono soliti venire vestiti da gentiluomini o da dame del Sei-Settecento e ballare e sballarsi sui brani scelti dal celebre dj Rockocò. I buttafuori sono vestiti da cavalieri e impugnano picche e aracaici archibugi per spaventare chi non è vestito abbastanza alla non-moda. Il Melomaniaco è stato chiuso nel 2006 dopo che sono stati trovati sei chili di ecstasy alla papaia nascosti nella parrucca di un avventore.

Palla Dimetrodonte: variante del popolare gioco di Palla Asino. Il meccanismo è identico a quest’ultimo: ci si passa la palla, e chi la fa cadere guadagna una lettera fino a comporre la parola “Asino”, al che è eliminato. La differenza è che in Palla Dimetrodonte la parola composta è “Dimetrodonte”, e chi per primo la raggiunge è il vincitore. Campione del mondo di Palla Dimetrodonte è Pierino Cacciavalle di Salerno, inventore del gioco e unica persona che vuole giocare a un gioco talmente stupido.

Enciclopedia Stronza XXXV: Tenere il piede dentro le chiappe, Gayboy, FessaBuca

Tenere il piede dentro le chiappe: espressione idiomatica che si ritrova in molti luoghi sparsi in tutta Europa, sempre con significati differenti.
A Torino significa “affidarsi a qualcosa di sicuro, riparato”; a Napoli “essere affettuosi e cordiali con chi ti tratta male”; a Urbino “avere poca voglia di camminare”; a Genova “maledire il focacciaro che usa ingredienti di scarsa qualità”. Uscendo dall’Italia, a Berna viene interpretato come “avventurarsi un qualcosa di rischioso”, nella grassa Berlino invece significa “tenere da parte il boccone migliore del maiale per evitare di darlo all’ospite”; a Saragozza corrisponde alla pratica sessuale altrove nota come “cinepimastia”; ad Atene viene utilizzata per indicare “chi ha i calzettoni troppo pesanti”. Infine, in Belgio significa “tenere il piede dentro le chiappe”.

Gayboy: misconosciuta console clone del Gameboy lanciata dalla Fintendo nel 1992, nella speranza di sfruttare il successo dell’originale. Il Gayboy, che nella mente dei markettari della Fintendo doveva richiamare un bambino felice, fu un insuccesso: venne boicottato dai benpensanti che ritenevano che spingesse i giovani verso l’omosessualità, dalla comunità gay che riteneva il nome offensivo nei propri confronti e anche dai normali videogiocatori che sostenevano che fosse una pessima console. In effetti, lo era.

FessaBuca: a ridosso del lancio internazionale di FaceBook, gli ideatori del popolare social network pensarono di farne delle versioni locali per andare incontro a un pubblico più ampio possibile. La prima “versione nazionale” doveva essere quella italiana: optando per una traduzione un po’ maccheronica, in linea con un approccio spiritoso, il FaceBook italiano fu chiamato FessaBuca. Per ragioni che l’ufficio marketing non riuscì mai a spiegarsi, Fessabuca attirò nei primissimi giorni un’utenza costituita di soli pervertiti, sessuomani e pedofili. In fretta e furia, si decise di chiudere FessaBuca e il progetto di “internazionalizzare” FaceBook fallì miseramente.

Enciclopedia Stronza XXXIV: Metaliceo, Nombuto, Tucanosauro

Metaliceo: il metaliceo fu introdotto nel 1972 nel corso della riforma scolastica voluta dall’allora Ministro all’Istruzione Baldassarre Sgozzapreti. Considerando troppo specialistici i vari licei, nei quali venivano trascurati gli studi delle altre scuole, Sgozzapreti decise di creare un corso di studi che comprendesse tutte quante le materie che venivano insegnate in tutti gli istituti superiori. Nel settembre del 1973 aprì in pompa magna il primo metaliceo, lo Sgozzapreti di Bologna. Le lezioni previste comprendevano matematica, fisica, scienze, geometria, latino, greco, italiano, storia, filosofia, musica, inglese, francese, tedesco, pittura, scultura, educazione fisica, elettrotecnica, stenografia,cucina, pedagogia e via dicendo, più la materia speciale  “Orografia del monte Cappello”, omaggio al ministro che amava passeggiare da quelle parti.
Essendoci però troppi corsi per il numero di ore a disposizione, la scuola fu costretta a sovrapporre le lezioni assegnando alla stessa ora nella stessa classe due o più materie differenti. Non era quindi infrequente che gli studenti facessero un compito di latino e fossero contemporaneamente interrogati in storia, il tutto mentre il professore di biologia teneva la sua lezione, mettendo una nota sul registri ai ragazzi perché non stavano attenti. Il metaliceo si rivelò però da subito troppo impegnativo per dei ragazzi di appena 14 anni, e gli unici due iscritti al primo anno, Ettore e Giannino Sgozzapreti – figli del Ministro Baldassarre- furono bocciati nonostante la loro influente parentela. Il metaliceo fu così abolito e Sgozzapreti fu destituito dal suo incarico. L’edificio della sua scuola sperimentale fu bruciato e cosparso di sale.

Nombuto: accessorio introdotto sul mercato nel 2004 dalla ditta Kakaguchi di Osaka, il nombuto serve a travasare liquidi da un recipiente con un’apertura piccola a uno con un’apertura più grande (una sorta di anti-imbuto). E’ disponibile nei colori marrone foglia di castagno e rosso tramonto polinesiano.

Tucanosauro: dinosauro alato del tardo Cretaceo scoperto nel 1971 dal professor Manlio Cantalupo dell’università di Mazzancolle. Secondo la ricostruzione del suo scopritore, il tucanosauro era caratterizzato da una testa enorme, tanto da farlo cadere spesso in avanti e da impedirne il volo. Il tucanosauro si cibava solo di more preistoriche, un tipo di bacca che cresceva in cima ad alberi spinosi e scivolosi alti oltre 20 metri: non potendo raggiungerle, il bizzarro animale si estinse. Quando qualcuno chiedeva a Cantalupo come sia mai potuto esistere un animale simile, Cantalupo reagiva con poderose ginocchiate nei testicoli degli interlocutori, e quindi il tucanosauro è rimasto nei libri di testo fino al 2003, quando Joanna Carlon, priva di testicoli in quanto donna, è riuscita a dimostrare che le supposte ossa di tucanosauro in realtà erano fatte di Lego.

Enciclopedia Stronza XXXIII: Babbo Ferragosto, Omniculto, Compasso di Cristo

Babbo Ferragosto: personaggio della mitologia cipriota che porta i regali ai bambini buoni durante l’estate. Babbo Ferragosto era  tradizionalmente raffigurato come un simpatico vecchino con la tuba e le  bretelle, fino a che la Coca-Cola Company, nel 1987, ha deciso di sfruttare  il personaggio per lanciare una nuova linea della Sprite Green Bomb, al gusto trifoglio, ridisegnandolo come un uomo muscoloso e depilato vestito solo con un minuscolo slip verde. La Sprite Green Bomb suscitò però le ire degli animalisti, indignati poiché nella bevanda erano state  rinvenute tracce di coniglietti, visto che per realizzarla venivano mietuti  senza ritegno interi campi di trifoglio (di cui i graziosi animaletti sono  ghiotti). Questa pesante accusa unita allo scarso appeal del suo testimonial  posero in breve fine all’innovativa bevanda (così come, peraltro, alla  leggenda di Babbo Ferragosto).

Omniculto: religione fondata da Demetrio Baccioni nel 1987. Demetrio era un uomo molto pio, ma ossessionato dall’idea di “sbagliare religione” e quindi di finire all’inferno per non aver seguito le prescrizioni esatte. Spese quindi diversi anni a passare da una religione all’altra, sempre insoddisfatto e dubbioso, finché un giorno trovò la soluzione ai suoi problemi: per essere certi di non sbagliare, è sufficiente seguire tutte le prescrizioni di tutti i culti contemporanemente. Da quest’idea nacque la religione chiamata Omniculto, secondo la quale sono giorni sacri il venerdì, il sabato e la domenica, non si può mangiare né maiale, né manzo né crostacei né bere alcolici, bisogna pregare cinque volte al giorno rivolti verso la Mecca, andare a messa la domenica, venerare gli antenati, e così via. Baccioni, in un colpo solo, è riuscito a farsi scomunicare, maledire o interdire da tutte le religioni del mondo, e quindi finirà sicuramente all’inferno.

Compasso di Cristo: secondo alcuni vangeli apocrifi, quando Gesù si trovò da solo nel deserto, non si difese dalle tentazioni del Diavolo con la sola forza di volontà, ma anche con un compasso donatogli anni prima da suo padre Giuseppe. Per mettere a tacere il Tentatore, egli gli conficcò infatti l’oggetto appuntito nella chiappa destra, facendolo fuggire a gambe levate. Secondo una versione poco diffusa della leggenda dei Frollini del Diavolo, anche San Boleto si servì di un compasso (forse lo stesso utilizzato da Cristo nel deserto) per punzecchiare il sedere di Satana dopo aver rifiutato i suoi garofani. Per questi motivi, è ancor oggi diffusa la consuetudine di regalare ai ragazzini, in occasione della Cresima, un compasso, con cui a livello simbolico essi si possono difendere dalle tentazioni e dal peccato.

Enciclopedia Stronza XXXII: Frollini del Diavolo, Krippadong, Barfing Lady/Puking Lord

Frollini del Diavolo: nome popolare per i comuni garofani nella provincia di Benevento, derivato da una celebre leggenda del luogo. Il mito vuole infatti che San Boleto un giorno se ne stesse camminando in una strada di campagna, quand’ecco che il Diavolo lo avvicinò e gli offrì dei garofani, sussurrando “Che ne diresti di questi bei frollini appena sfornati?”. San Boleto, che ne sapeva letterarmente una più del diavolo, rispose: “Vade retro Satana! Non sono frollini, sono garofani!”. Il Diavolo allora sbattè il cappello per terra e se ne tornò negli inferi. Da allora, il giorno di San Boleto, a Benevento i giovani sgranocchiano garofani e si appuntano frollini al petto.

Krippadong: alla lettera Limonculo, pratica diffusa in Birmania che prevede l’inserimento di un agrume nel retto per scopi mistici. Gli adepti del Krippadong, riconoscibili grazie al loro aspetto sofferente ma trascendente, superano di rado il primo anno di seminario, stroncati da violenti blocchi intestinali.

Barfing Lady/Puking Lord: coppia di cocktail di gran voga negli aperitivi milanesi, uno pensato per il pubblico femminile e uno per quello maschile. Il Barfing Lady consiste in tre parti di Sambuca, una parte di vodka, due parti di Vov, tre cucchiaini di sale e un limone intero spremuto, mentre la sua controparte virile prevede la grappa al posto della vodka. La bevanda dev’essere consumata “alla goccia”, ovverosia tutta d’un fiato, e provoca spesso e volentieri il vomito immediato nel bevitore (da cui il nome dei cocktail), per l’ilarità di tutti gli altri avventori. Bere un Barfing Lady o un Puking Lord e rimettere due o tre volte nel corso di una serata è diventata una delle mode del 2008, tanto da richiamare l’attenzione dei media, con servizi di Studio Aperto, articoli su Leggo e richiami in fiction e trasmissioni televisive.

Enciclopedia Stronza XXXI: Cristiano Germano, Purgarib, Paradosso dell’Ossobuco

Cristiano Germano: membro misconosciuto della banda Disney, Cristiano Germano fu creato nel 1971 dallo sceneggiatore Benito Matteotti. Egli decise che era ora di rimpolpare la banda dei paperi, e, pensando ai pennuti ancora non sfruttati, giunse al Germano Reale. Ispirato dal nome, Matteotti pensò di dare alla sua creatura una caratterizzazione tedesca e, lasciandosi trascinare dai luoghi comuni, finì per farne un pennuto nazista che andava in giro per Paperopoli a menare i “ratti comunisti” e “i paperacci negri”. In quegli anni così politicizzati l’idea sembrò fattibile, così la redazione diede carta bianca all’autore e la storia “Cristiano Germano e la lobby papersionista” apparve nel Topolino n. 814. Solo dopo la pubblicazione l’allora direttore responsabile si accorse che Cristiano Germano era ritratto come eroe positivo, amico di Paperino e addirittura spalleggiato da Paperinik nel corso di un “raid punitivo in difesa della giustizia e della razza”. Essendo troppo tardi per ritirare la tiratura, la redazione di Topolino fece finta di niente, cercando di far passare l’episodio inosservato. Da allora, però, la Disney fa incetta di numeri 814 per far scomparire ogni prova. Si dice che ormai ne siano in circolazione meno di venti copie, ognuna delle quali è valutata quanto un Van Gogh.

Purgarib: leggendario eroe della mitologia ittita, celebre per avere sconfitto mille formiche a mani nude.

Paradosso dell’Ossobuco: arzigogolata espressione logica escogitata dal matematico e filosofo Matteo Guido Cassonetto dei Barzotti di Milano nel XVI secolo. Il paradosso dell’Ossobuco recita: “Un cretese che mangia un’ossobuco dice ‘Tutti i cretesi che mangiano ossibuchi sono mentitori’. Mente o dice la verità?”. A chi faceva notare a Cassonetto dei Barzotti che la variazione rispetto al classico paradosso autoreferente del cretese era minima, se non trascurabile o addirittura risibile, il filosofo rispondeva che l’ossobuco è molto buono, zittendo inevitabilmente il suo interlocutore. Tuttavia, il nostro filosofo trovò pane per i suoi denti quando il suo rivale Guidaccione De’ Mammalucchi fece notare che a Creta nessuno mangia l’ossobuco, argomentazione incontrovertibile. Matteo Guido Cassonetto dei Barzotti morì dimenticato da tutti, soffocato da un ossobuco che aveva tentato di inghiottire per intero durante una cena in solitaria.

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