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Un uomo di mondo

Quand’ero un ragazzetto, diciamo intorno ai quattordici anni, lessi su Panorama un illuminante articolo sulle cose che “un uomo a trent’anni dovrebbe saper fare o aver fatto”. Dev’essere proprio duro riempire 200 pagine a settimana, anche tolte la pubblicità e le tette. Ai tempi i trent’anni erano ancora lungi da venire, tanto che di quell’elenco ricordo solo due voci: “Saper scegliere un melone maturo” e “Aver avuto una relazione con una donna sposata”. Sul melone ci sono, sulla donna sposata mi attrezzerò, non vorrei che l’autore di quel pezzo si offendesse. E’ infatti evidente che liste del genere sono totalmente arbitrarie, e probabilmente il giornalista misterioso aveva deciso di pubblicare la sua personale lista di cose che aveva fatto prima dei trenta, o magari che avrebbe voluto fare. E’ una cosa molto da blog, in anticipo vent’anni sui tempi. E io, vent’anni dopo, dico la mia.

Un uomo non è un uomo se, all’età di 33 anni non ha fatto le seguenti cose:

– ha tirato il freno d’emergenza in treno o in metropolitana, e per una buona causa (giuro!)
– ha visto una persona ordinare e bere una birra analcolica (no, non berne una. Ora non esageriamo).
– ha fatto una gara di birra e salsiccia (io l’ho pareggiata).
– ha programmato un videogioco sul Vic20, stando in 3.5 Kb di memoria (brutto, ovviamente).
– ha toccato un osso di stegosauro (New York, American Museum of Natural History).
– ha visto l’anteprima mondiale di un film (Monster House, Annecy 2006).
– ha dato le dimissioni senza avere un altro lavoro in attesa (bravo scemo! direte voi).
– è rimasto chiuso in ascensore e ha richiesto l’intervento dei pompieri (bravo scemo! direte voi).
– ha mangiato carne di almeno quattordici specie di mammiferi differenti (perché proprio quattordici? Perché quattordici sono i mammiferi che ho magnato di sicuro: mucca, maiale, capriolo, cervo, cinghiale, coniglio, lepre, canguro, pecora, bisonte, capra, renna, cavallo, asino. Non escludo poi che ci siano anche delfino e gatto, ma non posso assicurarlo).
– ha conosciuto il più grande fumettista vivente (su, non fatemelo ripetere, poi arrossisco…).
– ha contato le pecore fino a mille. E non ha dormito lo stesso.
– ha percorso di corsa la strada tra Vegliasco e Solva e ritorno (alla faccia dell’arbitrario…).
– sa scegliere un melone maturo.

E con questo, il cerchio si chiude. Ora posso andare a lavorare a Panorama.